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Originally Posted by Zanth
I read Italian!
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Good, so read...
Sony Qualia 010 MDR1
Ricordo ancora quel primo walkman rosso, rigorosamente di plastica con la sua cuffietta in dotazione, era un Sony da poche migliaia di lire, i CD player portatili stavano appena venendo fuori e costavano un occhio. Il mio obbiettivo di dotarmi di “impianto sempre con me”, quasi da indossare come un abito, cominciò proprio in quel lontano 1985, vent’anni fa giusti, giusti. Non ero sicuramente nelle condizioni di spendere grosse cifre per l’impianto, ah dimenticavo… studiavo chitarra classica al Conservatorio e più che ascoltare mi dedicavo principalmente allo studio, ore ed ore su quella chitarra. Terminati gli studi inizio attività concertistica e l’insegnamento dello strumento oltre ad esperienze musicali anche in altri generi quali pop-rock e jazz. Mi appassiona sempre di più la ricerca della “perfezione”, forse abituato alle interminabili ore sulla chitarra a volte solo per un piccolissimo dettaglio da curare, e intanto l’orecchio si affina per la ricerca (i chitarristi lo sanno bene!) di quel suono, il tuo suono e questo richiede estrema attenzione e gusto.
Ma ritorniamo al piccolo walkman della Sony. Nella ricerca di migliorarne le prestazioni mi accorsi che sostituendo la piccola cuffietta in dotazione e inserendone un’altra comprata a parte il suono cambiava in maniera radicale. All’epoca si trovavano tante cuffiette, neanche troppo care e così cominciai l’escalation fino anche a qualche modellino “carino” come la MDR R80, la ricordo ancora, leggera, piccola, si, ma solo nelle sembianze, un suono poderoso per la classe di appartenenza. Ben presto però mi accorsi che le migliori cuffie per me restavano sempre negli scaffali dei negozi di hi-fi perché il piccolo portatile non poteva certo pilotarle, allora poi molte avevano impedenze alte, sensibilità non elevate e quindi impossibile per me poterle sentire adeguatamente.
Ed ecco che così dal desiderio di poter avere una di quelle cuffie mi decido per l’acquisto di un amplificatore dedicato alla cuffia e via… Inizia l’era delle cuffie prima solo viste o sognate. Per esigenza di tempo dico solo che in vent’anni ho posseduto tutte le migliori cuffie mai prodotte, sia dinamiche che elettrostatiche. Ormai era diventata per me una vera e propria passione, un tipo di ascolto a cui avevo tarato il mio orecchio già predisposto alla sensibilità verso il dettaglio e l’intimità di una musica tutta per me.
L’ultimo sistema prima di quello di cui voglio parlare qui è stato frutto di una ricerca di qualche anno, ed era composto da un’elettrostatica di altissimo rango e da un amplificatore “custom” studiato e calibrato per le caratteristiche tecniche e soniche della cuffia, con driver a valvole (montava in ingresso le Telefunken ECC 803s, valvole quasi introvabili e carissime: intorno ai 700 € la coppia!). Il suono che ne scaturiva era dettagliatissimo e caldo allo stesso tempo, un basso poderoso e un acuto super raffinato: mi ritenevo arrivato.
La facilità con cui internet ci permette oggi di conoscere le novità mi fa però vedere un annuncio della Sony, la cosiddetta serie “Qualia”, una serie di pochi prodotti rigorosamente “no compromise” del colosso nipponico che quando punta ad un progetto assoluto non bada a spese (forse qualcuno ricorderà che nel lontano 1989 uscì una super cuffia denominata “King” proprio della Sony, la MDR R10, legno di Zelkova invecchiato 200 anni, membrane in biocellulosa ecc, ecc. per la modica cifra di 5 milioni di lire all’epoca, cifra veramente impensabile per una cuffia in quegli anni).
Del progetto Qualia è stata annunciata anche una cuffia, la Qualia 010 MDR1, che a detta della stessa Sony rappresenta il miglior trasduttore concepito per i nuovi formati. L’oggetto, che compariva nelle sue prime immagini di presentazione, attirava incredibilmente la mia attenzione per la sua inusuale costruzione ed il suo look stilizzato. Dopo diversi giorni di meditazione decisi di tentare ancora una volta un “up-grade” che però mi pareva quasi impossibile; inoltre la Qualia 010 era un’illustre sconosciuta, nessuno ancora la aveva sentita nel mondo e quindi nessun tipo di commento. Un atto di coraggio, un po’ di incoscienza… e la decisione fu presa, ordinai la Qualia direttamente in Giappone, unica via per averla e lunga attesa anche perché la cuffia viene calibrata sulla testa dell’acquirente. Al momento dell’ordine viene infatti inviato un particolare calibro che simula le sembianze della cuffia e che messo in testa ti permette di prendere una misura che sarà quella relativa all’archetto (“headband”) del tuo esemplare. La Qualia infatti non permette la classica regolazione sulla testa, ma esige una perfetta calzatura per ottimizzare la riproduzione del messaggio musicale. Già questi dettagli, inediti, mi incuriosirono ulteriormente.
Dopo circa due mesi ricevo finalmente la cuffia. La confezione è semplice, una doppia scatola di cartone contenente manuale e un bello stand in alluminio pesante ed elegante, sul quale si posiziona la cuffia a riposo. La cuffia è avvolta in un pezzo di seta bianca. Mi rendo conto immediatamente che si tratta di un oggetto di alta tecnologia, il suo peso è di soli 200gr.!!! Impercettibile, una piuma, con una costruzione avveniristica, stilizzata e una strana configurazione che definirei “a tromba”, mai vista una cosa del genere. Non ci sono i tradizionali cuscinetti in pelle imbottiti, ma l’orecchio entra dentro il “cono” (simile ad un altoparlante) attraverso i “pads” di pelle che si possono avere o rossi o blu. Il cavo si può pure scegliere tra tre lunghezze: 2 m./3,5m./5m. I trasduttori sono obliqui rispetto alle orecchie e in posizione avanzata per cui si rende indispensabile la corretta posizione sulla testa: i trasduttori devono trovarsi esattamente allineati alle orecchie, pena una riproduzione falsata. I materiali usati per la struttura sono magnesio, pelle colorata per i “pads” e una membrana nano-composita di nuova concezione, magneti innovativi formati da quattro sezioni congiunte in un unico anello.
Inserisco la Qualia nell’amplificatore a lei dedicato fatto da me costruire da Rudi Stor sulle specifiche della cuffia. Conoscevo Rudi per gli ampli da lui progettati per le mie precedenti cuffie e dei quali ero rimasto più che soddisfatto.
Apro una parentesi sull’argomento amplificatori per cuffia perché credo costituisca il fatto più spinoso in questo tipo di avventura. Di fatto non esistono sul mercato, anche tra i più blasonati marchi europei o americani degli amplificatori concepiti per cuffia e di classe elevata, si trovano solo le solite scatolette con alimentazione tipo cellulare assolutamente inadeguate alle nuove cuffie che da una decina d’anni a questa parte si possono trovare in commercio. Se una volta anche l’oggetto cuffia era considerato solo accessorio all’impianto, adesso, almeno nell’ultima decade, troviamo signore cuffie concepite per uso esclusivo o comunque di altissimo pregio e spesso anche di altissimo costo. Mi rendo conto che sto parlando da appassionato e per gli appassionati del settore che non sono la stragrande maggioranza degli audiofili, ma è notevole l’incremento numerico e qualitativo che questo pubblico di nicchia sta avendo negli ultimi tempi, esistono dei siti internet specifici su cuffie e loro amplificatori, il più conosciuto è:
www.headfi.org con circa trentamila iscritti, in Italia l’interesse non è ancora così maturo, ma credo non tarderà… Dicevo allora che si trovano in commercio cuffie straordinarie, non così invece per eventuali amplificatori dedicati che per queste cuffie diventano un “must”. Si rende quindi necessaria la costruzione “custom” anche perché le migliori cuffie siano trattate come meritano: insomma a tale cuffia deve corrispondere tale amplificatore, sempre che si voglia puntare al massimo. Ecco da dove deriva la scelta di farmi fare un ampli per la Qualia che non mortificasse le sue doti da primato e le permettesse di esprimere tutto quanto può dare.
Mi sembra di poter dire che l’accoppiata Qualia 010 + RP010 sia al momento ineguagliabile da qualsiasi altro sistema cuffia. L’RP010 ha le sembianze di un finale di potenza, la concezione progettuale è di assoluto minimalismo e senza restrizioni, lo dice l’insegna in targa argentata sul coperchio: “Hic sunt leones”, come gli antichi romani delimitavano i confini dell’Impero. L’uscita cuffia si trova sul retro come pure il potenziometro che si regola solo tramite telecomando e che permette una precisione millimetrica. Il frontale pulitissimo contiene unicamente l’interruttore di accensione e il sensore del telecomando per la regolazione del volume. L‘unità pesa intorno ai 15 Kg ed è interamente a stato solido, vi do solo un dato: il rumore di fondo è a -105 dB! Un record necessario per l’estrema sensibilità della cuffia che rivela anche il più piccolo soffio. Per maggiori dettagli e specifiche rimando direttamente alla pagine del sito dove è presentato:
www.rudistor.com ovviamente l’RP010 è solo su ordinazione e finora ne esiste un unico esemplare.
La Qualia 010 è una cuffia completamente di nuova concezione, della quale esiste una breve descrizione tecnica (in giapponese!) sul sito
http://www.eifl.co.jp/index/export/s...aliaframe.html la risposta in frequenza dichiarata si estende da da 5 Hz a 120.000 Hz! Attualmente ci sono quattro persone nel mondo che la posseggono, ed io mi vanto (lo dico da buon italiano) di essere stato il primo acquirente.
Veniamo finalmente al suono del sistema: l’equilibrio e la neutralità, doti che reputo assolutamente imprescindibili nell’assetto di un sistema cuffia “no compromise” sono decisamente più corretti con la Qualia, a confronto la mia precedente elettrostatica (anche se bisogna tener conto che utilizzava un driver a tubi). Ma dove la Qualia surclassa le elettrostatiche è nell’impatto, vero loro tallone d’Achille: la sua grande sensibilità (100db) e la sua bassa impedenza (70 ohm), la fanno suonare forte e con una presenza che se non si sta attenti rischia di danneggiare irrimediabilmente il vostro udito. Altra dote incredibile è la sua trasparenza, ancora superiore alle elettrostatiche (pur rappresentando da sempre un loro punto vincente) e qui sta la sensazionale innovazione. Le cuffie dinamiche hanno sempre battuto le elettrostatiche in certi parametri, ma hanno sempre inchinato la testa rispetto a dettaglio, trasparenza e neutralità. Bene, la Qualia da dinamica quale è, supera le doti peculiari delle elettrostatiche. Se dovessi unicamente descriverla pensando alle caratteristiche soniche direi che è un ibrido tra dinamica ed elettrostatica, ma in un unico trasduttore… tecnicamente cosa impossibile, lo dico solo per rendere l’idea. Insomma una cuffia che metta insieme le migliori doti della migliore dinamica e quelle della migliore elettrostatica, permettetemi di dire, che è un salto qualitativo di notevole rilievo che a mio giudizio segna la evoluzione dell’oggetto cuffia.
Prendiamo ad esempio il pianoforte, se lo penso con l’elettrostatica lo risento bello rotondo, corposo, ma se lo confronto con la Qualia diventa più pianoforte, preciso, musicale e reale. Le note, dalla più bassa all’ultimissima in alto, non perdono corpo e tuttavia risultano prive di qualsiasi alone o risonanza indotta, i martelletti si fanno sentire più evidenti e la grinta nei fortissimi addirittura spaventa. Continuo, preso dall’enfasi descrittiva… nello stesso momento appare un contrabbasso che diversamente dal piano è corposissimo e pastoso, pieno e vibrante e il bello è che la sua imponenza non modifica per nulla la precisione del piano, che continua a suonare esattamente come prima, il tutto sa di incredibile perché pensi che un unico trasduttore non possa riferire così fedelmente messaggi totalmente diversi. Un altro aspetto che colpisce (ed innamora) a prima vista è la dimensione della scena, un “headstage” grandissimo e reale. Chi come me ascolta unicamente la sua musica con la cuffia ha bisogno non tanto di un monitor asettico, quanto di una riproduzione che ti faccia godere la musica ricreando il più possibile le condizioni originali dell’evento musicale che non sono solo note, ma spazio, ambienza, dettagli, un insieme di cose che ricreano la veridicità di quel momento musicale.
Se già questo è difficile coi diffusori, immaginate con una cuffia! Eppure, pur nei limiti fisici dell’oggetto, è una cuffia e tale resta, vi assicuro che vi trovate immersi nella situazione originale, in prima fila a teatro se si tratta di un live, in mezzo alla folla esaltata di una grossa manifestazione rock, nell’intimità dello studio di chi registra con la più grande purezza e precisione. La fedeltà a ciò che le metti sotto i denti è impressionante, la differenza che cogli passando da registrazione a registrazione è notevolissima e disarmante, quasi non ti permette di valutare il sistema ma unicamente il software che hai a disposizione. Insomma il sistema non suona caldo o freddo o eufonico o tagliente, suona come suona il CD che ci metti dentro. Grande impressione, dopo circa quattro mesi di ascolti (ed io dedico alla cuffia diverse ore al giorno), è l’impossibilità di attribuire al sistema un genere musicale preferito. Con tutti i miei sistemi precedenti, ad un certo punto, magari dopo qualche settimana, riuscivo ad evidenziare un genere per il quale la cuffia aveva un debole. Per l’elettrostatica, ad esempio, direi la classica e la cameristica. Niente da fare! Ancora non riesco a dire che la Qualia sia più indicata per la classica o il jazz oppure rock duro ecc. ecc. Si passa dai pieni orchestrali della grande sinfonica, alla delicatezza della “songwriter” americana che si accompagna appena con una chitarra acustica.
A scanso di equivoci, non consiglierei un sistema del genere a chi cercasse una particolare espressione del suono, ma solo a chi pretende fedeltà la più prossima all’assoluto. Chi volesse un particolare tipo di suono non è costretto a spendere cifre così elevate o, peggio, a modificare le doti di neutralità della cuffia con compensazioni in altri anelli della catena (sorgente, cavi, ecc.). Credo invece di poter dire che chi volesse un sistema di fedeltà e rispetto assoluto del messaggio musicale, con la Qualia + RP010 non resterà disatteso. Il sistema, ci tengo a dirlo, resta musicalissimo, ma musicale deve essere innanzitutto la registrazione effettuata, non prendetevela quindi con l’impianto, ma con chi ha registrato e missato il disco se avvertite qualche carenza.
La Qualia 010 costa quel che vale, parecchio!!! Il suo prezzo è stato fissato intorno ai 3300 $, l’ RP010 un po’ di più, ma se penso che per me questo sistema sostituisce il classico sistema di altoparlanti, in fondo ho anche risparmiato…